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'Ti dico un libro - il teatro va a scuola'


È partito ieri, giovedì 12 gennaio,  nelle scuole valdostane, la seconda parte della settima edizione del progetto "Ti dico un libro – il teatro va a scuola" a cura di Barbara Caviglia e Andrea Damarco, direttori artistici di Replicante Teatro.

L’iniziativa che si sviluppa sui prossimi cinque mesi, è un vero e proprio omaggio al piacere della lettura attraverso il Gioco d’attore, e si realizza grazie ad una sinergia tra l'Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali e la Presidenza del Consiglio, in collaborazione con  Cgil, Savt e Snals, l'Assessorato Istruzione e Cultura, le istituzioni scolastiche valdostane l’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta, il Lions Club Aosta Mont Blanc e Zonta Club of Aosta Valley Area.

Al progetto hanno aderito 40 classi e oltre 800 studenti e mira a coinvolgere il pubblico scolastico in modo attivo, nel tentativo di condividere la gioia della lettura come gesto concreto, ricercando una vera relazione biunivoca tra il proponente e il destinatario, affinché essa possa concludersi con un momento dialettico e di scambio, rendendo così il libro corpo vivo all’interno della programmazione scolastica.

I titoli e i temi proposti all’interno del progetto sono Cuore o del tagliente uso della Retorica (E. De Amicis), La fattoria degli animali o del Sogno e 1984 o del Potere (G. Orwell), Il cavaliere inesistente o dell’Essere e dell’Esistere (I. Calvino), Il segreto del Bosco Vecchio o del Tutto Mondo (D. Buzzati), Il libro di Giobbe o del Dolore (Antico Testamento), Il grande Inquisitore o dell’Abisso (F.Dostoevskij) e la Trilogia dantesca.

“Ti dico un libro – il teatro va a scuola nasce sette anni fa da una convinzione: la lettura ad alta voce esprime una possibilità di arricchimento e di scoperta sia per chi legge sia per chi ascolta  – spiegano Barbara Caviglia e Andrea Damarco - nel nostro progetto il testo diventa materia comune attraverso cui affiorano emozioni ed esperienze da condividere. Attori ed ascoltatori entrano in una relazione particolare – che è già Teatro. “Ti dico un libro”; non “Ti leggo”: Dire è fare propria un'esperienza e poi comunicarla; con-dividere qualcosa che ormai ci appartiene e che si fa atto concreto, anzi: Visione Concreta. Nel dire ci si carica del fardello del non riferire. Oggi il progetto gode della qualità di essere un progetto maturo soprattutto perché cresciuto e rafforzatosi “dal Basso”: la scuola non ha sufficienti economie. Per questo Replicante teatro ha lavorato negli anni a cercare possibili sostenitori. La nostra scelta di continuare con sempre più motivazione ad andare nelle scuole ad un prezzo politico è anche un modo contingente di far fronte, speriamo in modo temporaneo, ai gravi tagli che la scuola sta subendo e che compromettono fra l’altro, ogni giorno di più, la possibilità stessa di portare i ragazzi a teatro. Per noi il teatro ha una funzione etica oltre che estetica, e siamo contenti di poter dire di aver trovato i partner che hanno voluto condividere questa scelta politica". 

Articolo del 13/01/2017

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